Questo spettacolo itinerante nasce come elaborazione drammaturgica dei risultati del laboratorio effettuato la scorsa primavera con un gruppo di volontari – e soprattutto volontarie – che ci hanno aiutato a raccogliere testimonianze e storie della vita del paese. Inevitabilmente, sono state le persone più anziane a fornire le storie più interessanti, intervistate nei pomeriggi al centro anziani, o raccolte da parenti e conoscenti. Abbiamo scoperto così vari dettagli su come si viveva prima e durante la guerra, nelle cascine di questo territorio eminentemente agricolo, nello storico Palazzo Ghisalberti, nelle scuole oggi sede della Biblioteca e nella colonia, dove le suore curavano le malattie respiratorie dei bambini con i bagni di sole. Ma non si è trattato solo di un’operazione di memoria dei tempi che furono: dai ricordi personali delle partecipanti al laboratorio hanno preso vita personaggi tipici della vita del paese nel passato più recente: dal burbero parroco, al parrucchiere fratello del fotografo, al medico, al salumiere, ecc. ai ragazzi che di nascosto esploravano la Villa Sottocasa, quasi sempre chiusa e quindi fonte di curiosità e mistero.
Un’esperienza intensa e appassionante, animata da una piccola comunità formata da semplici cittadine e attori/attrici della compagnia amatoriale “Storytellers” che oltre a partecipare al laboratorio di scrittura, hanno dato vita ad una prima restituzione lo scorso giugno, interpretando in prima persona le storie. E hanno voluto essere presenti anche nella versione definitiva, al fianco degli attori professionisti.
Gestire persone diverse, trovare un equilibrio fra l’interpretazione degli attori e la partecipazione dei volontari, comporre una drammaturgia “elastica” che permettesse di adeguarsi alle varie disponibilità non è stato semplice. Ma lo sforzo è stato ampiamente ripagato dal piacere delle relazioni umane e dalla comune passione per il teatro che, per me, rimane sempre un gran bel gioco! Anche pedalando! (Fabio Comana)